lunedì 26 settembre 2011

VIII Congresso Rifondazione Comunista: si parte!

Con il Comitato Politico Nazionale del 23 e 24 settembre si è avviato il percorso dell’ottavo congresso di Rifondazione Comunista. Esso si colloca nel ventennale della nascita del partito (avvenuta nel 1991 all’indomani dello scioglimento del Pci) e in un contesto di particolare difficoltà.

La partecipazione al Governo Prodi (2006-2008), non solo non diede i risultati auspicati, ma contribuì  in modo decisivo a determinare la sconfitta alle elezioni del 2008 nel corso delle quali la lista “Sinistra arcobaleno” raccolse un misero 3,1 per cento ( il complesso delle forze che la costituirono due anni prima avevano raccolto oltre il 10 per cento) e determinò  l’azzeramento dal Parlamento di qualsiasi rappresentanza dei comunisti e della sinistra di alternativa. All’indomani di quel risultato Rifondazione tenne il suo settimo congresso a Chianciano. La forte contrapposizione tra due opzioni alternative – superare Rifondazione Comunista per dare vita ad una nuova forza di sinistra non comunista e quella di rilanciare Rifondazione – si concluse da un lato con una vittoria di misura del mantenimento del Prc e dall’altro, purtroppo, con una ennesima scissione che indebolì pesantemente il partito.

Questi tre anni (quelli che ci separano dal Congresso di Chianciano), sono stati caratterizzati dal tentativo, sul piano politico e sul piano delle difficoltà economiche e organizzative determinatesi, di uscire da questa situazione. Sul piano politico si è dato vita ad una aggregazione delle forze della sinistra di alternativa: la lista comunista alle europee del 2009 e, subito dopo, la costruzione della Federazione della Sinistra. Sul piano organizzativo si è cercato, con la conferenza di Caserta, di adeguare la nostra organizzazione alle nuove condizioni e su quello economico, con un forte intervento su Liberazione e sull’apparato centrale, di azzerare le perdite del giornale e di ridurre fortemente i costi nazionali del partito.
Ci siamo riusciti?

L’ottavo congresso, come è giusto che sia, farà un bilancio di questo lavoro e valuterà le correzioni che si dovranno apportare, sia in termini di scelte politiche che di gruppi dirigenti.
Sicuramente molte difficoltà persistono sia per quanto riguarda Rifondazione Comunista, sia per quanto riguarda il progetto politico su cui abbiamo investito per riaggregare le forze della sinistra di alternativa e cioè la Federazione della Sinistra.
Va anche detto, tuttavia, che nonostante il sistematico oscuramento e la divulgazione continua di sondaggi che ci davano per scomparsi, le ultime elezioni amministrative hanno dato un esito ben diverso, collocandoci attorno al tre per cento. Inoltre la presenza di Rifondazione nelle lotte sia territoriali che nazionali (basta ricordare la straordinaria partecipazione alla manifestazione della FIOM del 16 ottobre), la persistenza di una capillare organizzazione territoriale che continua a produrre un numero rilevante di Feste di Liberazione e numerose iniziative locali, dimostra una vitalità significativa della nostra organizzazione.

Contemporaneamente possiamo dire che Sel, pur godendo di un’ampia visibilità, non è riuscita ad ottenere quel consenso elettorale che le veniva accreditato. Inoltre il progetto politico che in questi anni ha proposto – la costruzione di una nuova forza di sinistra che si sarebbe dovuta determinare dalla rottura del Pd – non ha trovato le condizioni per realizzarsi e la scelta dell’internità al Nuovo Ulivo e ad un nuovo futuro governo di centro sinistra “a prescindere” ha di fronte a sè scenari forieri di gravi contraddizioni. Come abbiamo potuto sperimentare in questi anni la partecipazione ad un esecutivo ad egemonia Pd, in un contesto di crisi economica e di accettazione di questo partito, da parte di tutte le sue componenti, dei diktat provenienti dall’Europa, non lascia presagire nulla di buono.
In questo scenario la partita a sinistra è ancora aperta, ed è in questo contesto che dovremmo cercare di far svolgere al nostro ottavo congresso un contributo positivo.

Per come è andato il Comitato Politico Nazionale, penso che questa possibilità ci sia.
Innanzitutto quello che avevamo auspicato nei mesi scorsi si è realizzato: una ampia maggioranza – oltre il 90 per cento del Cpn – si riconosce in un unico documento congressuale. Alla fine del post troverete i link di tutti i materiali che la riunione di venerdì e sabato ha discusso: regolamento, documenti ed emendamenti. Va precisato che mentre il regolamento è definitivo, gli altri materiali – sui quali è iniziato il precorso di sottoscrizione delle compagne e dei compagni del Cpn e del Cng e che si concluderà il 3 ottobre – potranno subire alcune variazioni (per esempio il documento di maggioranza del Cpn dovrà essere ridotto e dovrà esservi inserito un capitolo sul mezzogiorno e la questione sarda).
Oltre al documento di maggioranza sono stati presentati altri due documenti. Uno dei compagni e compagne di Falce e Martello sottoscritto, per il momento, da 10 membri del Cpn e uno presentato da una parte dei compagni e delle compagne che allo scorso congresso sostennero il terzo documento – primo firmatario Sandro Targetti – sottoscritto per il momento da 6 membri del Cpn.

Sono stati inoltre presentati 6 emendamenti al documento di maggioranza. Due di “destra”  più possibilisti sul tema del governo e della costruzione di una nuova forza di sinistra e quattro di “sinistra” critici nei confronti della proposta di Fronte democratico per battere Berlusconi, sulle primarie di programma e sulla Federazione della Sinistra. I primi presentati da Bonadonna, Valentini e Santilli sono stati respinti con 6 voti a favore, i secondi presentati da Barbarossa, Forenza, De Cesaris sono stati respinti con 9 voti a favore.

Il grosso del Cpn si è riconosciuto, quindi, nel documento politico illustrato da Ferrero che, in sostanza, conferma le proposte politiche emerse negli ultimi documenti votati dagli organismi dirigenti di Rifondazione: Fronte democratico per battere Berlusconi, costruzione dell’unita della sinistra attraverso la proposta di un polo della sinistra di alternativa (la Federazione della Sinistra sulla quale nonostante i limiti occorre continuare ad impegnarsi, è il primo passo in questa direzione), rafforzamento di Rifondazione Comunista.

Per leggere il regolamento, le bozze dei documenti e gli emendamenti visita questo sito: I documenti del VIII congresso di Rifondazione Comunista

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