mercoledì 14 settembre 2011

Renzi? Il primo da rottamare

 Intervista a Paolo Ferrero 

Uscita dalla crisi, costruzione della sinistra, rapporti con Vendola e, per concludere, un impietoso giudizio sul sindaco di Firenze. Sono questi i temi trattati nell'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Newnotizie da Paolo Ferrero, il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista ospite, ieri sera insieme al Presidente della Regione Enrico Rossi, della festa di Liberazione toscana a Scandicci.

Si fa un gran parlare, in questi ultimi tempi, della necessità di un Governo di responsabilità (o irresponsabilità, a seconda dei punti di vista) nazionale. Perché lei crede, invece, che sia necessaria un'uscita a sinistra dal berlusconismo?
Il governo Berlusconi sta facendo disastri con manovre molto pesanti che riversano tutti i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani, e che non aggrediscono per nulla né le grandi ricchezze né i problemi della speculazione. Ma se venisse un governo di cosiddetta responsabilità, magari a guida Monti o di qualche altro tecnocrate, avremmo un governo che farebbe delle stangate ancora più pesanti, un governo che non dovendosi poi presentare alle elezioni non sarebbe minimamente interessato ad avere il consenso della gente, quindi paradossalmente sarebbe un governo ancora peggiore di quello di Berlusconi, non dico non sul piano morale delle singole persone, ma sul piano delle politiche economiche sì. Con questo non voglio dire che dobbiamo tenerci Berlusconi perché è il male minore, Berlusconi va cacciato, ma dobbiamo cacciarlo da sinistra, mandarlo a casa e mettere su, da subito, uno schieramento che abbia politiche alternative da presentare a nuove elezioni.

Al prossimo incontro di questa Festa di Liberazione sarà presente, tra gli altri, Fausto Bertinotti, un tempo segretario di Rifondazione e oggi assai vicino a Sel, partito che in tema di alleanze non disdegna centristi e moderati. Cosa si sente di dire a Bertinotti?
Fausto non credo che rappresenti Sinistra Ecologia e Libertà in toto, indubbiamente Sel mi sembra molto più interessata a stare comunque dentro i giochi del centrosinistra a prescindere dalle posizioni e non a costruire un'unità a sinistra che, invece, mi pare il problema vero. Quindi il punto che porrei è questo: c'è bisogno in Italia di costruire una sinistra che sia degna di questo nome, che non stia dentro il centrosinistra, ma che sia una sinistra che sa costruire una sua politica. Una sinistra in cui ci stanno i comunisti e quelli che non si dichiarano comunisti, questa mi sembra la scommessa. E mi piacerebbe sapere se Fausto è d'accordo su questo punto oppure no, perché a me pare questo il punto decisivo. Altrimenti rischiamo di morire democristiani a prescindere da chi vinca le elezioni.



Vede spiragli di dialogo con Vendola nell'imminente futuro?
Dipende da Vendola, perché noi gli abbiamo proposto di fare liste comuni alle elezioni amministrative, gli abbiamo proposto di andare insieme alle elezioni, gli abbiamo proposto di discutere insieme col Partito Democratico a partire da una posizione di forza della sinistra, ma Vendola non ci ha mai risposto. Purtroppo vedo del settarismo e soprattutto vedo una prospettiva politica che non è quella di costruire la sinistra, ma è quella di omologarsi dentro il centrosinistra che mi sembra l'errore più grave.

Qual è la sua ricetta per uscire dalla crisi?
Il punto è abbastanza semplice: qui siamo sotto l'attacco della speculazione finanziaria. Per uscire da questo attacco bisogna colpire la speculazione finanziaria, non abbattere la sanità o la scuola. Per combattere la speculazione finanziaria non bisogna tagliar le pensioni, ma bisogna obbligare la Banca Centrale Europea a comprare direttamente i titoli di Stato, tassare le rendite speculative e le transazioni speculative di capitale, impedire la vendita dei titoli allo scoperto. Bisogna regolamentare il mercato finanziario. In questi venti anni i governi hanno ceduto potere ai mercati finanziari e adesso i mercati finanziari si fanno i soldi contro gli Stati e sugli Stati. Per sconfiggere questo sistema non c'è da tagliare le pensioni o da tirar la cinghia, bisogna combattere gli speculatori e i mercati finanziari. E' una cosa fattibile, bisogna solo aver la voglia di farlo. Pare che tutti questi governi europei siano molto più legati agli interessi dei banchieri che non a quelli dei popoli che amministrano.

Siamo a pochi chilometri da Firenze, città amministrata da Matteo Renzi, il sindaco "rottamatore". Lei chi rottamerebbe nel centrosinistra?
Mah, Renzi sicuramente, perché è il volto nuovo della destra. Renzi è uno splendido candidato del centrodestra, non del centrosinistra, perché è uno che su tutte le questioni propone valori di destra. Ma allora perché non ti schieri con la destra? L'ultima sua uscita è quella in merito allo sciopero Cgil, ha attaccato il sindacato perché ha dichiarato sciopero. Cosa doveva fare la Cgil? Dire che va bene che i lavoratori e i pensionati paghino mentre i ricchi non pagano un euro? A me sembra che da rottamare sia Renzi, non solo lui purtroppo, ma lui per primo.

Intervista a cura di Raffaele Emiliano.
Fonte: News Notizie

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