martedì 27 settembre 2011

Russia: i comunisti sfidano Putin

La ricetta di Zyuganov è perciò tutta basata sul rilancio dell’industria e dell’agricoltura come settori trainanti per la rinascita della Russia, per la sua sussistenza e per la sua difesa.

Ecco i quindici punti, pubblicati l’anno scorso:

Ritorno alla proprietà pubblica nel settore minerario e nei settori chiave dell'economia. Introduzione della gestione statale per i settori particolarmente colpiti dalla crisi. Creazione di un'autorità centralizzata per la gestione dell'economia nazionale, per la mobilitazione collettiva e per l'efficace utilizzo dei fondi necessari alla ricostruzione del Paese.

Il fondo valutario statale andrà utilizzato ad uso esclusivo dell'economia nazionale. Introduzione di misure rigorose per impedire il deflusso dei capitali all'estero. Nazionalizzazione delle banche settoriali. Creazione di un sistema di investimenti statali nei settori reali dell'economia.

Stabilire uno stretto controllo del sistema finanziario. Le banche e i monopoli che si avvalgono dei sussidi dello Stato non potranno al contempo utilizzare tali contributi per pagare gli stipendi dirigenziali che superino i 100.000 rubli al mese, così come non potranno essere utilizzati per bonus, premi e altre forme di compensi. Bloccare i dividendi destinati agli azionisti di queste società. Gli utili delle banche e delle società che abbiano ricevuto i prestiti dallo Stato dovranno essere restituiti allo Stato. Un tale provvedimento proibirebbe l’intenzione di ottenere dei fondi dal fondo statale a condizioni agevolate per tutti coloro che non solo non ne hanno bisogno, ma che cercando di sfruttare la situazione di crisi per arricchirsi.

Emissione di obbligazioni anti-crisi erogate da un prestito statale e disponibili per l'acquisto da parte di tutti gli interessati. Rendere obbligatorio l'acquisto di questi titoli per i cittadini la cui proprietà familiare totale (denaro, beni mobili e immobili) supera i 3 milioni di dollari americani. Le obbligazioni dovranno essere acquistate da costoro ogni anno, in misura corrispondente almeno al 2-3% della proprietà indicata sino alla fine della crisi. Il termine imposto per il rimborso dei titoli sarà di 10-15 anni. I fondi mobilitati in questo modo serviranno per finanziare i programmi anti-crisi.

Inserire la tassazione progressiva iniziando dal reddito di 100.000 rubli. È inaccettabile che un insegnante di un villaggio e il magnate (oligarca) del petrolio, paghino le tasse nella stessa misura del 13%. Le persone più agiate hanno l'obbligo di contribuire in maggior misura. E' necessario introdurre un credito preferenziale del 5% per le imprese industriali e per il settore agricolo a fini di investimento senza diritto di impiego per altri scopi.

Aumentare la domanda effettiva della popolazione tramite aumenti salariali, pensionistici, l’incremento di borse di studio e di assegni familiari. Fissare i prezzi massimi consentiti dei beni di prima necessità. Ridurre di almeno due volte il prezzo di carburanti e lubrificanti, nonché le tariffe-passeggeri ferroviarie, aeree, fluviali, marittime e degli autobus. Le spese per l’affitto e per i servizi di pubblica utilità non possono superare il 10% del reddito complessivo familiare mensile. Proibire lo sfratto dai loro appartamenti per tutte le famiglie con bambini, invalidi, pensionati e persone che vivono sotto la soglia di povertà.

Aumentare notevolmente i finanziamenti per la costruzione di nuovi alloggi a prezzi accessibili e per il ripristino del sistema dei servizi pubblici comunali, per le riparazioni degli stabili abitativi e degli alloggi. Acquistare, a spese del governo e al prezzo del costo di costruzione, gli appartamenti invenduti dalle imprese edili affinché questi passino sotto la gestione di un fondo sociale per la distribuzione tra i bisognosi e i cittadini in lista d'attesa per l’ottenimento di una abitazione.

Stanziare per l'agricoltura sino al 10% delle spese di bilancio. Creare delle cooperative per acquisto, stoccaggio, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Nella vendita dei prodotti agricoli al dettaglio, determinare la norma limite del sovrapprezzo commerciale (50-70%).

Ristabilire l’ordine nell’usufrutto dei terreni, adottare nuove misure per ripristinare la rotazione agraria nelle superfici rurali abbandonate. Azionare la mobilitazione di risorse statali per il lavoro dei campi in primavera: fornire i contadini di macchinari, braccianti, carburanti, fertilizzanti e credito finanziario. Stipulare contratti per l'acquisto di prodotti con l'uso di pagamenti in acconto anticipati

Stabilire alcuni sgravi fiscali per le piccole e medie imprese. Proporre un condono fiscale per le imprese agricole, escludendo i pagamenti del terreno e dei fondi pensione. Consentire alle piccole e medie imprese di acquistare locali in affitto al valore corrente. Sostenere lo sviluppo delle piccole imprese di produzione di beni per la popolazione, per garantire la sostituzione delle importazioni, soprattutto nella produzione di alimentari e di medicine. Diminuire la pressione fiscale, in particolare per quanto concerne l'IVA, bloccare la crescita delle tariffe. Adottare misure per tutelare i posti di lavoro esistenti e per crearne nuovi.

Ripristinare il sistema energetico unitario sotto il controllo statale. Ripristinare le tariffe dell'elettricità ai prezzi che esistevano al 1° gennaio 2008.

Rilanciare l’industria meccanica, soprattutto dell’aeronautica, delle costruzioni navali, della costruzione di strumenti volti al controllo e alla misurazione, della costruzione delle macchine utensili. Garantire la ricezione di fondi pubblici (statali) a questi settori. Adottare misure urgenti per rilanciare l'industria leggera, fornendo alto assorbimento dei fondi d’investimento da consentire di sostituire le importazioni di beni di consumo per la popolazione.

Sviluppare con forza le infrastrutture legate alle comunicazioni e ai trasporti, anche e soprattutto nelle zone della Siberia e dell'Estremo Oriente. Ciò richiederà il coinvolgimento di forza-lavoro e contribuirà a ridurre la disoccupazione.

Aumentare in modo sostanziale di 2-3 volte la spesa per la ricerca e lo sviluppo. Coinvolgere i rappresentanti dei centri di ricerca nella gestione economica. Garantire il finanziamento statale per la preparazione degli specialisti nel campo dell'istruzione universitaria. Aumentare notevolmente gli stipendi del personale docente e insegnante. Fornire le scuole e le università di moderne strutture didattiche.

Garantire la protezione sociale per bambini e giovani: alunni delle scuole dell’obbligo, studenti delle scuole speciali e delle università. Inserire nelle misure anti-crisi come prioritarie la garanzia di conservazione dei posti a copertura del budget pubblico negli istituti di istruzione generale, l’organizzazione di pasti caldi nelle scuole e la fornitura di corse gratuite per scolari e studenti nel trasporto pubblico.

È in particolar modo il settore bancario ad essere messo sotto accusa da Zyuganov, che proprio in questi giorni ha puntato nuovamente il dito contro il Ministro delle Finanze Alekseij Kudrin, appena dimessosi dal suo incarico. Per quanto riguarda le Forze Armate, da sempre coinvolte all’interno del Partito, Zyuganov sembra intenzionato a voler lavorare per una riforma generale che preveda l’aumento delle paghe per i militari e un potenziamento strategico su tutti i fronti terrestri, aerei e navali, minacciati dalla pressione della Nato, ormai penetrata nell’Europa centro-orientale e nei Balcani, sino a lambire i confini occidentali dell’ex Urss. L’imperialismo degli Stati Uniti rimane dunque, per il leader politico comunista, il pericolo numero uno, soprattutto dopo la guerra in Libia, che – secondo quanto riportato in un suo articolo pubblicato sulla Gazeta Pravda lo scorso 1° Settembre – dimostrerebbe la volontà della Nato di sconvolgere lo scenario mediorientale in base ad una geopolitica del caos del tutto contigua con le operazioni belliche e le rivoluzioni colorate, sostenute da Washington negli ultimi dieci anni.

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