venerdì 30 settembre 2011

Lo sfogo amaro di Juri Bossuto

Per il leader della sinistra radicale torinese, la sua è una città al tramonto.

Gaetano Farina 29 settembre 2001- E’ un Bossuto sconsolato, ai limiti dell’indignazione, quello che oggi si è presentato ai nostri microfoni per giudicare i primi mesi di lavoro della giunta Fassino.

Il leader della Sinistra “radicale” torinese (Rifondazione Comunista), che ha fronteggiato Fassino proprio per la carica a sindaco lo scorso maggio, non usa mezzi toni specialmente per criticare alcuni annunci propagandistici della nuova giunta: “a giugno sindaco e giunta autocelebrarono la scelta di ridurre del 40% il budget di ogni assessorato per il reclutamento degli staffisti, come primo segnale chiaro da dare alla gente, quasi fosse una svolta epocale. Eppure, io dico che non è proprio tempo di esaltazioni ed esultanze. Torino, mi piange il cuore ammetterlo, sembra al tramonto con una percentuale di disoccupati giovani che ha raggiunto questo anno il 20%, un punto in più della percentuale greca. A questo possiamo aggiungere il destino incerto, appeso ad un filo, dei tanti precari che impegnano la loro opera nel pubblico come nel privato: persone che vanno a riempire, virtualmente, la casella degli “occupati”, seppur per un giorno o per un mese. L’esempio più eclatante giunge ancora dalla nostra Città, dove i giovani precari reggono le sorti dei nidi e delle scuole materne, in una permanente condizione di ostaggi in mano alla macchina comunale, la quale punta alla loro tempia una pistola caricata con la ricerca di mobilità interna di personale da altre mansioni, al fine di fare a meno dei precari stessi e della loro professionalità, e con l’opzione di far scadere il contratto ai medesimi prima di Natale per non pagare le ferie”.

Bossuto si sofferma anche sull’annosa vicenda CSEA: “qualcuno vuole uccidere questo ente formativo dalla lunga storia per fare posto ai privati, mentre la dirigenza comunale sembra non essere in grado (o non vuole) trovare una soluzione al disastro annunciato che metterebbe sulla strada duecento famiglie”. E se la prende anche con gli aumenti di tariffe deliberati dalla nuova giunta che definisce “sciagurati”: “tra questi, desidero segnalare il nuovo prezzo stabilito per l’utilizzo della parte mussale delle Nuove. L’associazione composta da volontari che gestisce l’ex carcere, deve adesso pagare cinque volte tanto per accedere nei locali in proprietà della Città (da 100 Euro al mese a 500) per accompagnare i visitatori nella struttura!”.

Molto critico è, infine, sulla scelta di confermare il posto da city manager (stipendio da super manager) a Cesare Vaciago “al fine di accompagnarlo alla pensione (poverino!)” come motivato dallo stesso Fassino.

Fonte: Articolo Tre

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