martedì 20 settembre 2011

Ma non ti vergogni? L’attivista media/o del PRC constata, riflette, propone…

Care/i compagne/i è ora di mettere mano all’organizzazione del nostro Partito e per fare questo è necessario prendere atto di un paio di cose: la prima è che al di là delle nostre giuste analisi socio/politico/economiche, la cosiddetta “società civile” a volte è tutt’altro che civile (è inutile girarci intorno); la seconda riguarda il nostro eroismo di fondo: siamo degli eroi e dell’eroine che si ostinano a perseguire idee ed ideali a tal punto civili da essere inadeguati per la società nella quale guazziamo.

Questa necessaria premessa perché l’autoriforma del PRC non è un processo che possiamo intraprendere a prescindere dallo stato di cose presente, l’autoriforma del PRC è “il qui e ora”, è la “narrazione”, è il “ricominciamo” di oggi e di ieri…

….Alè, dopo che abbiamo utilizzato tutte le frasi fatte che per decenni hanno ammorbato il nostro modo di esprimerci sino al renderci del tutto incomprensibili, possiamo procedere nel declinare un’ idea di riorganizzazione partendo dai risultati dell’inchiesta.

Sull’onda di una suggestione, l’attivista medio del PRC ha infatti provato tramite FB ad indagare le risposte della “gente” ai numerosi volantinaggi nei quali l’attivista medio si è cimentata/o negli ultimi mesi; purtroppo da questo approfondimento ne è uscito un quadro sconfortante, quadro che di sotto riportiamo ai fini della costruzione di una vera e propria tecnica del volantinaggio e/o della raccolta firme che sia efficace.

“La/il moralista”

Nando Mainardi ci segnala dal territorio di Piacenza una vera perla dalla quale abbiamo attinto il titolo del nostro contributo e per questo lo ringraziamo. La sua testimonianza: “A me sabato uno - mai visto prima - si è accostato vicino in macchina, ha tirato giù il vetro del finestrino e ha pronunciato le seguenti e memorabili parole: ma non ti vergogni?”

La/il moralista è un individuo che generalmente ha alle spalle una storia politica di sinistra che ha scientemente tradito, cui ha abnegato e che per conseguenza non può e non deve vedere coerentemente riprodotta nell’esistenza di altro individuo. La/il moralista chiede al militante del PRC di vergognarsi o, nei tavoli politici, di “responsabilizzarsi”. La/il moralista sentenzia e giudica, ma non si sofferma mai a pensare e/o ad analizzare un fenomeno politico o sociale (specie se ha un’ovvia risposta di sinistra). La/il moralista è nel giusto e tu sempre e comunque dalla parte del torto. Per il moralista sei oggetto di disturbo in quanto esistente perché le tue idee esistono dal momento che esisti tu. Il moralista ti vuole morto.

“L’empirica/o”.

La Segretaria del PRC di Bologna riporta questi fatti: al banchetto sulla patrimoniale un sedicente giornalista chiede “e se uno eredita da uno zio una casa da 500 mila euro, cosa gli fate?”.

L’empirico/a è un/a teorica/o. Aprioristicamente ritiene che Rifondazione comunista faccia proposte e propugni idee prive di fondamento e vuole dimostrarlo concretamente. L’empirico ti fruga perché pensa che ti coglierà in fallo, ma non ci riesce perché se è vero che in pieno capitalismo Rifondazione vive con difficoltà è parimenti vero che chi vive come l’empirica/o per mettere in difficoltà un partito come Rifondazione ha: 1) una vita triste 2) una vita ancor più difficile di Rifondazione.


“La/il negazionista”.

Gianluca Pini invece ci segnala…
Volantinaggio per il referendum sull'acqua pubblica, una giovane coppietta all’offerta del volantino risponde : "non siamo comunisti".

La/il negazionista non ha certezze politiche a parte quelle che la tv berlusconiana gli ha inculcato ossia la paura e l’avversione per i comunisti (largamente intesi). Se la paura derivi dall’avversione o l’avversione dalla paura è difficile da stabilire, entrambe comunque derivano dall’ignoranza cosmica di tale soggetto e dall’idea che mettere in galera un writer sia sempre più tranquillizzante di un pezzo di carta su cui compare una falce ed un martello a prescindere dai suoi contenuti. Il negazionista ti pensa morto quindi non ti vuole morto, quando constata che così non è, si limita a certificare la sua unica, demenziale certezza.


“La/il metafisica/o”.

Mario Lipparini a Casalecchio (BO) vive questa esperienza: alla raccolta firme per il referendum sull'acqua, il primo giorno di raccolta il 1° maggio, una signora sulla 70ina chiede: "cos'è, fanno una diga al posto della chiusa ?"

La/il metafisico vive uno stato confusionale ad ampio spettro e confonde le proprie ossessioni addebitandole all’esistenza del partito della Rifondazione comunista. Alcuni parrucchieri del bolognese ci hanno riferito di gente che è entrata nei loro negozi pronunciando queste parole: “Sono spettinato ed è colpa di Rifondazione: potete aiutarmi?”

“La/il prevenuta/o”

Donatella Mungo da Imola sul banchetto relativo all’istituzione della patrimoniale ci racconta: "Si firma qui per il referendum sulla legge elettorale?" “No signora, qui si firma per mettere la tassa sui grandi patrimoni e per un'alternativa alla manovra economica di Tremonti" "ah... vorrei firmare, ma è incompatibile con la firma sul referendum elettorale?"

La/il prevenuta/o a differenza del negazionista è vittima della propaganda antirifondazione, ma non ne è persuasa/o fino in fondo. Sa che c’è del vero in quello che Rifondazione dice, ma al di là del fatto che il mondo stia crollando esattamente per le ragioni che Rifondazione profetizzava da almeno quindici anni, non è convinta/o della bontà delle analisi di Rifondazione comunista e cerca dell’altro come risposta ai suoi interrogativi.

La/il prevenuto può fare un salto di qualità e consegnarti occasionalmente la sua fiducia, ma mai e poi mai metterà una croce sul tuo simbolo quando si vota.

“La/il nichilista”.

Rifondazione comunista Imola invia il seguente contributo:‎"su cosa si firma?" "sul tassare i grandi patrimoni" "Ah, tanto niente serve a niente" allora perché mi hai scassato la minchia chiedendomi informazioni???

Al di là della reazione scomposta dell’attivista medio/a del PRC su cui torneremo prossimamante, la/il nichilista è nichilista e pertanto fortemente disturbata/o da chi propugna idee ed obiettivi a breve, medio, lungo, lunghissimo termine. Sempre obiettivi sono, cazzo!!!

Il solo fatto che vi siano persone che si prefiggono l’antiliberismo e l’anticapitalismo come prospettiva di società diviene una sfida alla sua inane esistenza. La/il nichilista cui si nega la colazione al bar, può diventare un pericoloso assassino e, se proprio deve scegliere, sopprimerà un/una compagno/a di Rifondazione comunista.

“L’apolide”.

Franco Maiore, sempre al banchetto sulla patrimoniale ci racconta: sabato una gentile signora alla domanda se voleva firmare, ha risposto: “Non sono di qua!”

L’apolide è un caso di scuola: è disposta/o a negare di essere del luogo persino se Rifondazione comunista sta contestando la realizzazione di un’autostrada sotto il numero civico dell’apolide.

L’apolide non ti odia, ma sa che è pericoloso il contatto con Rifondazione comunista perché spesso e volentieri dice cose giuste e condivisibili .



Da questo brevissimo excursus traiamo le prime conclusioni della nostra difficile inchiesta: i volantinaggi di Rifondazione comunista ancorchè fatti per le giuste cause, profetici, incontrovertibilmente efficaci, disturbano perché sono di Rifondazione comunista.

Bisogna cambiare Rifondazione o cambiare la società di cui Rifondazione fa singolarmente parte? La risposta è del tutto evidente: bisogna cambiare la società perché Rifondazione comunista è sicuramente un’antidoto alla salvezza di questo mondo…In tutti i sensi!!!

1 commento:

  1. Premesso che bisogna sì cambiare la società, vi invito a non essere così pessimisti (e fra i vostri idealtipi manca proprio il "rifondarolo pessimista"...): secondo me esiste anche la categoria dei "piacevolmente sorpresi", quelli che pensavano che non si esistesse più e che, grazie ai nostri volantinaggi ci vedono e sono contenti che si esista ancora. Ma forse io sono da annoverare nella categoria degli "inguaribili ottimisti"... quelli che anche quando rimarranno gli unici iscritti a Rifo in Italia, quando l'ufficiale giudiziario pignorerà le nostre sedi, quando verrà vietata l'"apologia di comunismo" e la costituzione di partiti comunisti, mentre ci passeranno per le armi diranno: "ci sono le condizioni per ripartire..."

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