mercoledì 19 ottobre 2011

Piazze e precari: alla legge Reale la soluzione, nel silenzio di assessori e giunte varie.

Sembra incredibile la dinamica di quello che sta accadendo intorno a noi quotidianamente. La classe politica che non si turba innanzi a nulla sembra perdere, clamorosamente, ogni controllo davanti a quanto avvenuto sabato a Roma. Un’agitazione parlamentare irrefrenabile che conduce a voler reintrodurre la legge Reale ed a considerare i disordini di piazza quali atti di “terrorismo urbano”. Ritorna quella legge Reale già considerata liberticida negli anni di piombo, e mai abrogata malgrado la fine dei motivi da cui scaturì, al fine dichiarato di controllare l’agitazione sociale, per fermare un malessere crescente di giorno in giorno.

Nulla smuove la Politica, la “P” maiuscola è una concessione puramente gratuita, se non gli atti che mettono a repentaglio la sicurezza della propria esistenza. Non stupisce quindi il suo silenzio, a Torino, innanzi alla consulenza da 160 mila Euro affidata da GTT, non stupisce neppure la futura consulenza da 400 mila Euro destinata a chi preparerà le nuove ipotesi speculative su Torino nord.Nel Paese del nepotismo, delle corporazioni, delle baronie i politici non battono quasi ciglio di fronte alla candidatura “sicura” di Di Pietro Jr. o la cooptazione stampo feudale alla guida della Lega già pronunciata a favore del Trota.

Nessun stupore per loro, ma la natura umana vorrebbe il contrario. Dopo aver saccheggiato il Pubblico, ora gli amministratori al potere si richiamano ai patti di stabilità e, nel loro nome, sono pronti a svendere quanto amministrato al primo amico, privato, che passa loro innanzi, con buona pace di dipendenti e precari. Vergognoso esempio giunge dalla conduzione in corso, a firma di una giunta detta di Centrosinistra ed un assessore autodichiaratosi addirittura di Sinistra (SEL), della questione che interessa il futuro degli asili nido torinesi, nonché delle giovani persone che ne garantiscono “precariamente” la continuità di servizio.

Ieri il coordinamento precari nido e materne ha simulato, in piazza davanti al comune, il funerale del diritto all’istruzione e della felice sicurezza dei bambini. Dal palazzo comunale l’assessore, senza scendere tra le manifestanti (forse poiché già temeva l’applicazione della Reale) ha avuto un’idea di Sinistra: i precari non riassunti saranno aiutati ad entrare nell’impresa sociale, ossia saranno sostenuti a diventare nuovi sfruttati nel nome della stabilità (di chi poi?).

Così il Pubblico che non riuscirebbe a pagare il personale alle sue dipendenze, si appresta ad appaltare i servizi a cooperative sapendo su cosa risparmiare: i costi umani. Un quadro che si avvera con la benedizione delle Fondazioni, di cui alcuni settori interni sono probabilmente interessati al business che si profila.

Solo il buon senso potrà salvarci tutti dalle piazze impazzite, in caso contrario temo che la legge Reale potrà solo riempire le galere e nulla più.

Juri Bossuto

Fonte: Carta Straccia

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