giovedì 27 ottobre 2011

Occorre riprendere la mobilitazione per un movimento di massa antiliberista



Di Massimo Rossi

Nonostante la grande partecipazione popolare, la manifestazione degli Indignados del 15 ottobre scorso non ha potuto realizzarsi come grande spazio pubblico nel quale potesse prendere forma e contenuto un forte e largo movimento antiliberista di massa. Gli atti di teppismo e violenza, nonché l’uso sconsiderato della repressione in Piazza San Giovanni da parte della polizia, hanno finito per oscurare le ragioni dei manifestanti. Proprio perché in gioco è la possibilità stessa che possa nascere nel nostro paese una opposizione politica e sociale alle politiche della “troika” (Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) di dimensioni di massa riteniamo fondamentale spezzare la dinamica violenza/repressione nel quale le forze di governo vorrebbero rinchiuderci.

Il successo della manifestazione della Fiom il 21 Ottobre (sciopero della Fincantieri e della Fiat e manifestazione in piazza del Popolo a Roma) e della manifestazione contro la Tav del 23 ottobre in Val di Susa dimostrano che è forte la volontà di rompere quella morsa e riproporre al centro i contenuti della lotta e il protagonismo diretto dei lavoratori e delle lavoratrici nonché della popolazione.

La Federazione della Sinistra ha dimostrato con la preparazione e la sua presenza organizzata il 15 ottobre, nonché alle successive manifestazioni della Fiom e in Val di Susa (in questo caso unica forza politica presente), di essere parte significativa e indispensabile di un processo unitario per il rilancio del movimento e delle lotte.

Per questa ragione abbiamo invitato ad organizzare assemblee di discussione e di confronto sui fatti del 15 ottobre e sulle prospettive del movimento con l’obiettivo di valorizzare e non disperdere il tessuto unitario di chi – autofinanziandosi – aveva deciso di venire a Roma. Il post 15 ottobre deve essere affrontato allargando lo sguardo a ciò che in quel giorno è avvenuto nel mondo. In oltre cento paesi di tutti e cinque i continenti si è manifestato contro i responsabili della crisi e le loro ricette economiche che vorrebbero imporre ai popoli. Questa consapevolezza di essere dentro un movimento internazionale – che ha contenuti radicali e pratiche inclusive – deve spingerci a reggere il contraccolpo negativo dei fatti di Roma e a rilanciare l’iniziativa.

Dall’”attendamento”, ad eleggere in ogni città una “piazza della partecipazione e democrazia”, al ripetersi organizzato di manifestazioni davanti alle banche e alle sedi della CONFINDUSTRIA, al collegamento diretto alle lotte degli studenti e dei precari, ai presidi davanti alle fabbriche in lotta, è possibile lavorare per unire le soggettività che resistono alle politiche governative e della Bce. La manifestazione dei pensionati della Cgil del 28 ottobre a Roma acquista – in una fase in cui su pressione della Commissione Europea ci si appresta a manomettere in modo definitivo la previdenza pubblica – può avere un grande valore simbolico alla luce del fatto che anche il Pd con Enrico Letta si è dichiarato favorevole all’innalzamento dell’età pensionabile.


Il 3 Novembre a Nizza si svolgerà la manifestazione internazionale contro il vertice del G20 alla quale la FDS parteciperà con una propria delegazione e con una presenza delle nostre realtà liguri.

Il 26 Novembre, la manifestazione indetta dal Forum per l’acqua pubblica avrà come obiettivo di richiedere l’attuazione della volontà popolare espressa negli oltre 26 milioni di Si all’abrogazione delle leggi che hanno privatizzato la risorsa idrica. Si tratta di costruirla dal basso, evidenziando territorio per territorio i ritardi o la mancanza di volontà anche delle amministrazioni di centrosinistra di non ripubblicizzare la risorsa idrica.

Fonte: Federazione della Sinistra

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