Ieri sera, prima di saperlo dai giornali di stamane, ho avuto modo di incontrare i nuovi bigliettai sulla linea 4. Innanzi a loro mi è giunto lo stupore, poiché mi trovavo davanti alla realizzazione pratica di quanto da me ipotizzato qualche tempo fa. All’epoca, saputo di un’ennesima aggressione subita dall’autista di bus, proposi di dotare di bigliettai i mezzi pubblici torinesi, al fine di garantire la sicurezza dei conducenti e fornire, agli utenti, la possibilità di acquistare il documento di viaggio a bordo del mezzo stesso.
La risposta che ottenni, proprio da GTT e comune di Torino, all’indomani della mia proposta in merito alla reintroduzione dei bigliettai, fu negativa e venne motivata adducendo l’antieconomicità dell’iniziativa. In campagna elettorale, comunale, non ci arrendemmo e rilanciammo l’idea anche al fine di garantire nuovi posti di lavoro presso l’azienda dei trasporti torinesi.
Oggi tutto sembra cambiato. Quella che ieri era una proposta maturata nella testa di un comunista sognatore, diventa realtà, ma solo in parte. Poiché l’occasione non fornisce opportunità di nuovo impiego in GTT, ma diventa momento di gestione affidato a cooperative e società esterne.
Lo stupore riguarda quindi il curioso ripensamento della direzione GTT, il cui amministratore delegato è nel frattempo cambiato, la quale dopo averlo definito antieconomico si ritrova, al contrario, ad apprezzare il progetto dei bigliettai a bordo. Lo stupore ritorna nella scelta GTT di affidare il servizio all’esterno, anziché valutare se tra i suoi dipendenti ve ne fossero disposti a dedicarsi a tale attività, oppure puntando sull’assunzione di nuovo personale.
Chissà a quali altre sorprese dovremo prepararci nel prossimo futuro, magari tra questa l’affidamento a cooperative anche del sistema educativo cittadino, nel nome del risparmio presunto e della sicura precarietà con salario da sopravvivenza.
Fonte: Carta Straccia
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