martedì 13 dicembre 2011

Peru': una speranza perduta

PERÚ: UNA SPERANZA CHE SI DILUISCI NELLE TORTUOSE PREPOTENZA DEI GRANDI CAPITALISTI DELLA MINERIA E DEI LORO COMPLICI MILITARI.

Il popolo riesce finalmente a portare al governo un gruppo politico che nella loro ideologia dichiarava apertamente un governo di Concertazione, d'unità nazionale, partendo d'una chiara tendenza di sinistra, con uomini e militanti che fieri di questa alternativa politica d'un nazionalismo verso la costruzione d'una Patria Libera, di conquista dei diritti, di ridistribuzione della ricchezza, di lotta aperta ai corrotti, di riconquista della soberania affitata ai grandi capitalisti, di sollevare la volontà popolare per costruire un nuovo Perù vicina ai più deboli, alle vittime degli sfruttatori. Questo progetto politico si era denominato "LA GRANDE TRANSFORMACIÓN". E su questo progetto grandi settori popolari, organizzazioni sindacali, partiti politici di sinistra diedero il loro sostegno che si traduce nella alleanza "GANA PERÚ".

In 4 mesi di governo il progetto iniziale si sbricciola lentamente e corre verso una tendenza di dominio politico della destra. Nei diversi ministeri, anzitutto in quella più strategica come quella di economia, si nomina un ortodosso della economia capitalista e di appartenenza politica di destra, ugualmente come presidente della banca di riserva del Perú viene nominato un'altro sostenitore dell sistema capitalista. Cosi si va avanti....si fanno realtà certe promesse elettorali come la pensione 65, la legge della consulta previa - legge che obbliga al governo di consultare al popolo prima di prendere decisioni su ogni atto che può essere dannoso contro la popolazione- ...e altre pocche cose per accontentare il popolo. Non ci sono segnali di contrasto o di critica al sistema capitalista sulla quale si fonda la economia Peruviana in questo percorso, cacciano via poco a poco tanti assesori politici di sinistra che erano nel governo e sono sostituiti per assesori militari.

Diversi conflitti sociali iniziano a manifestarsi pubblicamente, tanti sono affrontati con dialogo, altri a puro stile militaresco repressivo, tanto cosi che muore un manifestante ucciso da una pallotolla sparata dalle forze repressive. Il conflitto più grave e di dimensione regionale esplode nella zona del Nord, in Cajamarca. Il popolo Cajamarquino si alza, va in sciopero generale indefinito in protesta e rifiuto del progetto minerario delnominato CONGA che il più grande consorzio minerario di strazione di oro nell mondo, la norteamericana Newmont, voleva portare avanti. Questo consorzio minerario presente in Cajamarca da 18 anni con un progetto chiamato YANACOCHA non è ben accettato dalla popolazione perchè hanno portato distruzione all ecosistema, hanno sviluppato alti livelli di contaminazione e hanno sempre sottomesso il popolo, non hanno portato sviluppo economico per la regione...loro si sono fatti sempre più ricchi e il popolo sempre più povero, con la terra non più utilizzabile, con l'acqua contaminata, con popolazioni che vivono gli effetti delle modificazioni nell loro DNA, per tanti morti precoci, alti livelli di tumori...questo modo di fare investimento non va per il popolo e non dovrebbe ne anche andare per il governo che si proclamò difensore del popolo, del ecosistema, della soberania nel periodo elettorale...caso vuole che il governo da approva e da luce verde alla esecuzione del progetto CONGA - questo progetto prevede un allargamento territoriale della estrazione dell oro, causando inevitalmente la distruzione di tutti i laghi naturali che sono fonte di rifornimento naturale d'acqua per la popolazione e per il ciclo vitale della fauna e flora del territorio Cajamarquino. A questo punto i movimenti di protesta diventano più forti, le manifestazioni di solidarietà a livello nazionale crescono. Come risposta il governo dichiara dal 05 di dicembre COPRIFUOCO NELLA REGIONE IN LOTTA! per un periodo di 60 giorni. Pochi giorni dopo, sono detenuti un gruppo di dirigenti della lotta del contro il progetto CONGA e sono tenuti rinchiusi nella direzione antirrorista per 10 ore. Il 29 di novembre 6 campesinos di Cajamarca sono feriti da spari d'arma di fuoco da parte delle forze repressive del governo. In mezzo a questo conflitto arriva in Perú la direttrice del Fondo Monetario Internacional Christine Legardè che dichiara allegramente che il Perú è un paese stabile economicamente e che il FMI lo vede come un buon candidato dove fare dei grandi investimenti.

Come se questo non bastasse, sabato 10 dicembre rinuncia il presidente del consiglio dei ministri, militante e fondatore del Partito Nacionalista SALOMON LERNER grande sostenitore della concertazione con la sinistra e settori progresisti, OLLANTA HUMALA non ha dubitato un secondo ad accetare la sua rinuncia e nominare immediatamente un ex tenente generale del esercito come il suo successore: OSCAR VALDEZ, di oscura tradizióne militare e sposato con la figlia d'un ricco imprenditore minerario. Ricordiamo che questo individuo è stato nei primi 4 mesi di questo governo ministro del'interno, ossia colui chi ha ordinato tutte le misure repressive contro ogni tipo di manifestazioni sociale e la morte d'un manifestante e dei tanti feriti. Il Nuovo Consiglio di ministri oggi è totalmente di tendenza tecnocratica e di destra conservatrice, dove tutti i componenti di sinistra e del partito di alleanza di concertazione nel parlamento sono stati allontanati, rimanendo senza una reale maggioranza in parlamento. Questo nuovo spazio politico crea una grossa posibilità di alleanza con il fujimorismo o con un colpo di stato. Chiaro viraggio fascista.

Il momento sociale non ha delle belle prospettive se questa è la linea di governo considerando che gli unici che hanno salutato questi avvenimenti sono gli esponenti della destra e della imprenditoria locale e internazionale. Il pericolo di diventare un regime di carattere fascista è molto vicino e su questo che noi chiamiamo a stare attenti e sempre solidali con la lotta del popolo peruviano, in più per il popolo Cajamarquino che in questo momento vive nell coprifuoco militaresco.  

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